Ca' Rezzonico

Ca' Rezzonico

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Nei quattro armadi in noce tardo seicenteschi sono stati collocati alcuni esemplari del fondo di bottega dello scultore veneziano Giovanni Maria Morlaiter, che comprende bozzetti e modelli in terracotta e terracruda. Il fondo, rimasto intatto dopo la morte dello scultore, fu venduto dagli eredi al patrizio Marcantonio Michiel per passare poi nella collezione Donà dalle Rose, da cui fu acquistato dal Comune di Venezia nel 1934. Nel suo insieme costituisce una testimonianza unica per comprendere la genesi del processo creativo di uno scultore del Settecento, ossia il momento in cui l’artista modella la creta per dar forma ai suoi primi pensieri che saranno poi trasposti nell’opera finita in marmo.

Accanto a questi studi preparatori si conservano dei veri e propri modellini estremamente rifiniti, che lo scultore presentava ai suoi committenti per l’approvazione finale del lavoro. Gli esemplari qui esposti rivelano appieno tutta la qualità dell’arte di Morlaiter, scultore che più di altri tradusse in forma tridimensionale i vibranti effetti luministici della pittura contemporanea, tanto da essere spesso paragonato per la freschezza esecutiva delle sue opere a Sebastiano Ricci, celebre pittore di cui peraltro Morlaiter fu intimo amico.

In questa selezione è possibile ammirare bozzetti preparatori per opere di destinazione chiesastica, ma anche per le statue da giardino, per ritratti e uno splendido modello per un segnale processionale. Non manca uno studio elaborato per un rilievo d’altare completo, mentre erano destinati a essere tradotti in porcellana i deliziosi puttini in terracruda visibili nella vetrina di destra. Il mascherone raffigurante un uomo barbuto è il modelletto per la chiave d’arco visibile nel cortile di Ca’ Rezzonico, vicino alla porta d’acqua.

Nella sua bottega Morlaiter conservava anche modelli di altri scultori. È il caso dei quattro busti e della coppia di cherubini, opera di Enrico Merengo di cui Morlaiter fu allievo. A Giusto Le Court, il cosiddetto “Bernini adriatico”, lo scultore che introdusse in laguna le forme del barocco romano, appartengono invece due rari modelli (se ne conoscono solo quattro) raffiguranti una Cerere per una statua da giardino e un Angelo preparatorio per l’altare della chiesa di Santa Maria della Salute.

A soffitto è stata adattata, entro un’apposita cornice di stucco, una tela sagomata raffigurante l’Allegoria del Merito, opera di Mattia Bortoloni, artista nato a Rovigo, autore di numerosi affreschi nelle ville e nelle chiese di Veneto, Lombardia e Piemonte.