Giandomenico Tiepolo:
Libro di Teste n° 60
L’idea di incidere una collezione di Teste di “carattere” trova in Giandomenico spunto, volontà d’omaggio ed emulazione nella duplice serie seicentesca di Teste all’orientale incise da Giovanni Benedetto Castiglione, l’artista genovese, sperimentatore e innovatore nel campo incisorio che venne particolarmente ammirato dai Tiepolo.
Giandomenico cominciò ad incidere un primo nucleo di ventisette Teste tra 1757 e il 1762. Successivamente, dopo la morte del padre (1770) al suo ritorno dalla Spagna, riprese il tema dei volti orientali e ampliò la sua raccolta che complessivamente nel Catalogo risulta di sessanta acqueforti.
Tra i rami delle Teste figurano anche il proprio autoritratto e il ritratto del padre Giambattista, raccolti da Teodoro Correr assieme alle stampe in controparte, ovvero ottenute usando come matrice il foglio con l’inchiostro ancora fresco. In questo tipo di stampa l’immagine appare esattamente come quella incisa sulla lastra, agevolando così la sua lettura.