La mostra espone la serie completa di 22 incisioni nel primo stato, raccolte nell’album Cicogna donato ai Musei Civici Veneziani nel 1865 e recentemente restaurato a cura del Laboratorio di Restauro del libro dell’abbazia di Praglia.
Accanto alla serie, sono esposti alcuni fogli in secondo stato, che si differenziano dagli altri per la presenza del numero progressivo apposto in basso a sinistra dallo stampatore Teodoro Viero, proprietario dei rami nell’ottavo decennio del Settecento.
Negli ultimi anni della sua breve vita, Michele Marieschi si dedica alla pratica dell’incisione, come strumento di “pubblicizzazione” delle proprie capacità di vedutista presso i collezionisti, sul modello di quanto aveva fatto Canaletto con la serie delle vedute incise da Antonio Visentini dal titolo Prospectus Magni Canalis… Ottiene dunque il permesso di stampare i suoi Magnificentiores Selectioresque Urbis Venetiarum Prospectus… nel giugno del 1741 ma la precoce morte avvenuta nel gennaio del 1743, gli consente di completare sedici vedute, oltre al frontespizio e alla dedica, e di impostare soltanto quelle relative alla Salute, alla chiesa dei Frari, a Ca’ Pesaro e, probabilmente, al Fondaco dei Tedeschi, finite da altra mano, presumibilmente quella di Francesco Fontebasso, in un momento immediatamente successivo alla sua scomparsa.
La presenza a Ca’ Rezzonico di opere di diversi artisti legati a Marieschi (dal maestro Gaspare Dizioni, ai sodali Fontebasso e Antonio Guardi, autore tra l’altro del ritratto del maresciallo Schulenburg, committente di entrambi) consente inoltre raffronti e approfondimenti.