Il restauro del Soffitto Nani nella Sala Brustolon
Presentazione
Giovedì 11 aprile 2019
Venezia, Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento Veneziano
Torna nuovamente fruibile al pubblico la sala Brustolon di Ca’ Rezzonico, dopo il restauro del soffitto ligneo e iniziato a luglio 2018 e promosso da Save Venice Boston.
Il soffitto è uno dei pochi esempi veneziani di questa tipologia pervenuti nella loro integrità. È composto da un ampio tavolato originale dal colore azzurro cenere su cui si aprono undici oculi dal formato ovale e mistilineo che racchiudono altrettante tele di Francesco Maffei raffiguranti Divinità dell’Olimpo. Agli angoli, sono posti quattro tondi che incorniciano tele più tarde, opera di Francesco Polazzo, raffiguranti le Parti del mondo.
L’intera struttura è stata smontata pezzo a pezzo. I putti di legno, le grottesche, le volute e le cornici sono stati riportati alla loro forma e colore originari, le tele hanno ricevuto un trattamento conservativo, e il fondo ha rivelato il suo vero colore, un azzurro cenere che era stato ricoperto con una pittura grigia. Tutto è stato infine con cura reinstallato per una futura stabilità di lungo termine. Il restauro ci consente oggi di ammirare il soffitto in tutta la sua splendida e originale cromia.
Le varie cornici sono raccordate da riccioli e ampie volute barocche alternate a racemi vegetali dorati. Si tratta di una vivace struttura ornamentale che tenta di aggiornare, secondo parametri di gusto tardo seicentesco, la tipica struttura decorativa dei soffitti lignei veneziani ispirati ai modelli di Palazzo Ducale che vedeva l’adozione di tele riportate a soffitto e incorniciate da elementi lignei intagliati, caratterizzati in questo caso dagli esuberanti motivi decorativi. Questa soluzione di compromesso fra antico e moderno sarebbe stata presto soppiantata dalla decorazione ad affresco entro elementi ornamentali in stucco che a inizio Settecento avrebbe caratterizzato la maggior parte dei palazzi veneziani. Il soffitto di Ca’ Rezzonico è quindi un documento raro, se non unico, di una tipologia alternativa al gusto corrente, che si distingue, inoltre, per la raffinata qualità dell’intaglio e per l’originalità del progetto ornamentale.
Il complesso fu trasferito nel palazzo che oggi ospita il Museo del Settecento Veneziano solo in occasione della sua apertura nel 1935. Originariamente si trovava nel Palazzo Nani a Cannaregio assieme a quello, gemello, che oggi decora la contigua Sala Lazzarini. Come spesso avvenuto nella decorazione dei Palazzi veneziani, per la decorazione pittorica furono riutilizzate e adattate le tele preesistenti di Francesco Maffei, forse provenienti da una delle ville della famiglia Nani.
La sala è visitabile durante l’orario di apertura del museo
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