Ca' Rezzonico

Ca' Rezzonico

BIANCO - Progetto per un film sperimentale

Video

BIANCO
Progetto per un film sperimentale

Di Davide Skerlj


 

BIANCO è il progetto per un film sperimentale della durata di 40-60 minuti ambientato prevalentemente all’interno di alcuni spazi del Museo Ca’ Rezzonico di Venezia.
Il suo obiettivo è esplorare nuovi linguaggi narrativi, muovendosi tra videoarte, cinema sperimentale e performance artistica, assumendo toni simbolici e surrealisti.
Il protagonista del film, Bianco, si ispira al Pulcinella di Giandomenico Tiepolo presente negli affreschi di Ca’ Rezzonico.

Il video è un estratto di pochi minuti, nel quale un uomo cammina e viene aggredito dal Pulcinella. Alla fine però i due personaggi coincidono: l’aggressore è l’aggredito.
Questo video pilota è stato realizzato in collaborazione con l’Associazione Itineris per il supporto teatrale e la recitazione (Elisa Stagni, Nicolò Caldani, Salman Azeem), Anna Sandrini per il supporto tecnico video filmico, e Massimo Rigaccini per la colonna sonora.

 

Elementi portanti del soggetto (Bianco)

Il Pulcinella che ispira il personaggio del video è uno dei tanti rappresentati da Giandomenico Tiepolo, ma è l’unico a indossare una bandana, perciò un copricapo diverso dal classico cappello a cono. Questo dettaglio lo rende unico e irripetibile e determina la sua autonomia dagli altri simili, accentuando un aspetto quasi fumettistico e pertanto molto attuale.

Il colore bianco ha un carattere predominante: dalle vesti del personaggio a diversi altri dettagli della rappresentazione delle scene, il bianco si mostra non solo come il risultato di una scelta estetica, ma anche come tramite per una dimensione simbolica e misteriosa nella quale la realtà non poggia più su certezze note.
Il Pulcinella, pur restando una figura gagliarda, qui sembra sospesa tra l’esistenza individuale e il flusso del divenire, ed è inacciuffabile.

Il personaggio del video è caricaturale e immaginario, non parla mai ma si esprime attraverso la mimica del corpo e dei gesti. Indossa indumenti bianchi e il suo volto è nascosto da una maschera bianca o alterato da un parziale trucco bianco (in riferimento al teatro tradizionale giapponese, nel quale il bianco spesso connota le creature sovrannaturali).

 

Davide Skerlj è nato a Trieste nel 1963.
Dopo il diploma conseguito all’Accademia di Belle Arti di Venezia, la sua ricerca si è orientata prevalentemente nell’ambito della videoarte, della performance e della scultura, settori in cui si è specializzato durante i lunghi soggiorni a New York, dove, tra le altre attività, ha collaborato con organizzazioni no profit in campo artistico (NY Arts Magazine; Broadway Gallery, Downtown Community Television Center).
Successivamente si è stabilito a Trieste, dove continua a portare avanti la propria ricerca e a collaborare con diverse realtà culturali e artistiche internazionali. Ha esposto in mostre collettive e personali in Italia e all’estero.