Ca' Rezzonico

Ca' Rezzonico

PIETRO LONGHI DISEGNATORE. Dalle collezioni del Museo Correr.

Progetto

Una ricca e splendida selezione è quella proposta dalla mostra di Ca’ Rezzonico, significativamente operata anche in base ai riferimenti con la celeberrima esposizione dei dipinti dei Pietro, che costituisce uno dei punti di forza del museo ed è ospitata proprio nella sala accanto a quella in cui la mostra è allestita.

Pietro Longhi disegna quasi esclusivamente col carboncino o con la matita tenera, su una carta grezza per lo più di colore gialliccio. Utilizza poi il gessetto bianco per lumeggiare i contorni delle figure e in qualche caso ricorre anche a sfumature e a ritocchi col carboncino per creare effetti pittorici simili a quelli ottenuti col pastello; il suo segno grafico è spezzettato, ma preciso, e scorre agilmente sulla carta delineando rapidamente le forme. Le figure e gli oggetti sono costruiti con analitica precisione, curando ogni dettaglio, come conferma anche la presenza in molti fogli di scritte volte a ricordare, al momento della realizzazione del dipinto nello studio, i colori degli abiti e altri particolari. Si tratta infatti, sempre, di opere preparatorie dei dipinti, tuttavia “nella loro prospettiva di sperimentazioni continue ed attente d’apres nature … riconquistano la indipendenza che è connaturata ad ogni creazione di poesia” (T. Pignatti).

I Disegni

1. Figure di nudi
Preparatorio per l’affresco dello scalone di Palazzo Sagredo (1734). Si tratta dunque del foglio più antico di Pietro giunto fino a noi.

2. Maestro di danza; studi di mani
Preparatorio per La lezione di ballo, ora alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, una delle prove d’esordio dei temi legati alla vita veneziana, databile all’inizio degli anni Quaranta.

3. Violinista; gabbietta
Preparatorio per la tela con La lezione di musica ora al M.H. De Young Memorial Museum di San Francisco (1741 circa).

4. Pittore al cavalletto; due gentiluomini in bauta
Nel foglio sono alcune delle figure che appaiono in uno dei più celebri dipinti di Pietro Longhi conservati a Ca’ Rezzonico, quello che raffigura il Pittore nello studio.

5. Gentiluomo a letto e dama

6. Gentiluomo a letto
Pietro ha dedicato ben cinque disegni preparatori all’ideazione del Risveglio del cavaliere, splendido dipinto risalente al 1744, ora nelle Collezioni Reali Inglesi di Windsor Castle.

7. Dama in andrienne
Preparatorio per la figura principale della Visita in biblioteca del Museo di Worcester, databile alla metà degli anni Quaranta.

8. Popolano che porta la mano all’orecchio
È uno dei due disegni, conservati al Museo Correr, che studiano alcune delle figure nell’Indovino ora alle Gallerie dell’Accademia di Venezia.

9. Tendaggio; dipinto; vasellame
Qui Longhi studia i principali elementi dell’arredo della stanza in cui è ambientata la Visita alla Dama, dipinta nel 1746, ora al Metropolitan Museum di New York.

10. Nana
Questo bellissimo schizzo ripreso dal vero è stato utilizzato dal Longhi per la figura della nana che appare sotto il palco del Cavadenti nel dipinto della Pinacoteca di Brera (1746-1752).

11. Popolana e cantiniere

12. Tre popolani; vasellame
I fogli si ricollegano alla prima fase ideativa per la tela con gli Ubriachi conservata, assieme ad altre tele dedicate alla vita dei ceti poveri veneziani, nel Castello di Zoppola presso Pordenone.

13. Il suonatore di mandolino
Nella Filatrice di Ca’ Rezzonico, comunemente datato alla fine degli anni Trenta, riappare sulla sinistra, praticamente identica, la figura di questo giovane suonatore.

14. Dama sul letto e cameriera

15. Sottana

16. Gentiluomo seduto
Questi fogli testimoniano l’esistenza di un dipinto di Pietro raffigurante il Risveglio della dama, andato perduto, di cui resta traccia in un’incisione in controparte del Flipart e in una successiva tela di ugual soggetto ora a Palazzo Montanari a Vicenza.

17. Vecchia che legge; gentiluomo che si inchina
Come nel caso dei tre disegni precedenti questo foglio e il successivo documentano l’esistenza di un dipinto di Longhi raffigurante la Dichiarazione, inciso in controparte dal Flipart, di cui si conosce anche una copia pittorica, assegnata al cosiddetto Maestro dei Riflessi, conservata a Palazzo Montanari a Vicenza.

18. Dama all’arcolaio
Splendida immagine di una giovane donna seduta, ripresa mentre fila, fortemente lumeggiata col gessetto bianco secondo quella che è la costante della grafica longhiana degli anni Cinquanta. Il disegno è stato utilizzato da Pietro per la figura centrale del dipinto con la Dichiarazione andato perduto, di cui al n.17.

19. Dama con ventaglio e cavaliere steso sul letto
Uno dei rarissimi casi in cui Pietro ha messo sulla carta il progetto complessivo per un dipinto, che non sappiamo se sia stato poi realizzato, studiando sia le figure che l’ambientazione della scena.

20. Due merlettaie
Le due merlettaie protagoniste di questo foglio riappaiono, in posizione invertita, nel dipinto con la Tentazione databile al 1755, ora al Wadsworth Atheneum di Hartford.

21. Danzatrice
Foglio di strepitosa qualità, databile alla metà degli anni Sessanta, di cui non si conosce a tutt’oggi il dipinto per il quale questo vivacissimo disegno è stato utilizzato.

22. Gentiluomo in bauta seduto di spalle
La figura di questo gentiluomo non ha riscontro in alcun dipinto noto del Longhi; tuttavia, si tratta di una annotazione dal vero di eccezionale realismo, sicuramente riferibile agli anni Sessanta.

23. Suonatore di mandola
Preparatorio per il suonatore boemo Giacomo Scumar quale appare nel Concertino in famiglia di Ca’ Rezzonico dipinto sulla metà degli anni Cinquanta.

24. Gentiluomo che si appoggia ad una sedia
Preparatorio per la figura di gentiluomo in piedi sulla destra, quale appare nel Ritratto di famiglia di Ca’ Rezzonico, databile alla metà del 1760.

25. Cameriera che si appoggia su una sedia
La figura di questa cameriera riappare del tutto identica nella tela del Solletico, collezione Thyssen a Madrid, databile, come conferma anche la qualità grafica del foglio, alla metà degli anni Sessanta.

26. Giovane donna che nutre il canarino
Splendido disegno, risalente ai medi anni Cinquanta, che mostra una giovane nobildonna che nutre il suo canarino; non si conosce il dipinto sul quale il pittore ha eventualmente riportato l’immagine.

27. Il parrucchiere
Assieme al foglio che segue, costituisce la testimonianza del processo ideativo del Parrucchiere già proprietà di Teodoro Correr, ora conservato a Ca’ Rezzonico, databile al 1760.

28. Balia con infante
Preparatorio per la prosperosa figura della balia con la figlioletta della nobildonna, rappresentata nel Parrucchiere di Ca’ Rezzonico.

29. Medico che sente il polso
Preparatorio per la figura del medico accorso a visitare la Dama ammalata nel dipinto ora a Ca’ Rezzonico, risalente al 1760 circa.

30. Dama seduta al tavolo
Schizzo riutilizzato Negli orti dell’estuario di Ca’ Rezzonico, dove la ripresa dal vero non ha avuto un trasferimento preciso sulla tela, l’immagine infatti appare modificata nei particolari.

31. Giovane a cavallo; gentiluomo in bauta
Il cavallo che appare nel disegno è in qualche modo vicino ai due destrieri montati dai giovani protagonisti della Passeggiata a cavallo di Ca’ Rezzonico, databile sullo scorcio degli anni Sessanta.

32. Il pittore
Preparatorio per la figura del pittore quale appare in una tela impropriamente intitolata Il pittore nello studio, ora conservata al Museo dell’Università di Stanford.

33. Gentiluomo in bauta seduto
Il disegno è riferibile a uno dei più affascinanti dipinti di Longhi a Ca’ Rezzonico – la Visita in bauta – l’unica differenza tra i due è che nel dipinto l’uomo ha il volto coperto, mentre qui la bauta, rivoltata sul retro del tricorno, lascia libero il viso.

34. Pappagallo e gabbietta
Celeberrimo disegno utilizzato dal pittore veneziano per l’esecuzione della Lezione di musica conservato alla Walters Art Gallery di Baltimora, databile al 1760 circa.

35. Ricamatrici
Abitualmente riferito alla tela con il Laboratorio di ricamo, conservata alla National Gallery di Londra, probabilmente non è stato realizzato in preparazione di questa tela, ma forse di altre sullo stesso tema, di cui non conosciamo la collocazione attuale.

36. La caccia in laguna
Preparatorio per l’analoga scena che appare in un dipinto ora conservato alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia, datato intorno agli anni Sessanta.

37. Cacciatore con pipa
Uno dei due disegni preparatori per la serie della Caccia in valle conservati al Museo Correr. La figura di questo opulento cacciatore riappare pressoché identica nel Sorteggio delle postazioni dei cacciatori.

38. Suonatore di mandola seduto; studi di teste e di gambe
Nella fase avanzata della sua attività, a far data all’incirca dalla metà degli anni Settanta, Pietro riprende la tematica delle scenette con popolani veneziani. Sullo stesso foglio è un volto femminile e i piedi probabilmente della stessa donna, forse in passo di danza.

39. Braccio che tiene una brocca; tovaglia
Anche questo foglio appartiene, come quello precedente, al momento del ritorno da parte di Pietro alla realizzazione di tematiche popolaresche, che inizia a partire dalla metà degli anni Sessanta.

40. Balia con bambino; cornice
Preparatorio per un dipinto ora nella collezione del Banco Ambrosiano Veneto a Palazzo Montanari a Vicenza.

41. Dama e gentiluomo in bauta; dama con ventaglio
Disegno bellissimo di cui non si conosce il dipinto ma la morbida stesura grafica suggerisce che si tratti di un’opera tarda, certo risalente alla fine degli anni Settanta.

42. Dama seduta con tre bambini; donna seduta al tavolo
Foglio eccezionale per il segno grafico assai esile, eseguito a matita invece che con il consueto carboncino; prova probabilmente assai tarda riferibile ai primi anni Ottanta.

43. Filatrice
Preparatorio per la figura centrale del dipinto con la Filatrice conservato al Museum of Fine Arts di Boston.

44. Due dame che chiacchierano
Preparatorio probabilmente per le due figure centrali della Partita di carte interrotta, ora collezione privata a Bergamo, risalente all’inizio degli anni Ottanta.

45. Dama con ventaglio
Foglio degli anni Ottanta, in cui la presenza delle numerosissime iscrizioni, sui colori dell’abito e i suoi minimi particolari, conferma il credo realistico e la resa perfetta di ogni dettaglio.