Ca' Rezzonico

Ca' Rezzonico

Primo piano

Sala dei pastelli

Accanto a Giambattista Tiepolo, sono attivi nell’appartamento degli sposi altri protagonisti della decorazione ad affresco a Venezia. In questa sala è la volta di Gaspare Diziani, pittore fra i più attivi in questo campo alla metà del secolo, che sul soffitto esegue un tema particolarmente caro alla nobiltà veneziana, il Trionfo delle Arti sull’Ignoranza. L’artista ci presenta un festoso sciame di figure allegoriche, ciascuna con lo strumento peculiare della propria arte, eseguite con un caldo e intenso cromatismo desunto dal maestro Sebastiano Ricci.

La sala riunisce una raccolta di ritratti a pastello, una tecnica che trova la sua massima diffusione proprio nel corso del Settecento. La peculiarità del pastello si riconosce nella consistenza morbida e sfumata che evoca la cipria. La sua particolare brillantezza consente inoltre una perfetta traduzione dei valori materici e in particolare dell’epidermide umana, circostanza che lo fa divenire la tecnica preferita nei ritratti.
Nonostante la sua fioritura sia avvenuta in Francia è la veneziana Rosalba Carriera a portare questa tecnica ai vertici delle sue possibilità, e allo stesso tempo a conferirgli una struttura più moderna e di grande effetto. L’attività di Rosalba Carriera, di fatto l’artista italiana più celebre in Europa per tutto il Settecento, è ben esemplificata alla sinistra dell’entrata dal Ritratto di gentiluomo in rosso, dove la pittrice con straordinaria abilità tecnica coglie gli elementi salienti della personalità dell’individuo, rilevandone la bocca volitiva e lo sguardo penetrante.

Nella parete alla vostra destra, oltre la porta che dà sul Portego, sono esposti due altri suoi capolavori: il Ritratto di Suor Maria Caterina Puppi (Venezia, 1651-1722) e quello della contralto Faustina Bordoni Hasse (Venezia, 1697-1781). Il confronto fra i due mostra la capacità di Rosalba di padroneggiare registri emotivi diversi rivelando un’eccezionale capacità di lettura dell’animo umano: alla bonaria spiritualità della suora, morta in fama di santità nel 1734, si può contrapporre l’energico, smaliziato, sguardo della cantante, una vera primadonna, protagonista dell’opera in musica del Settecento.

A Lorenzo Tiepolo si deve invece il bel ritratto al centro della parete successiva – eseguito dall’autore a soli 21 anni – raffigurante la madre Cecilia Guardi, moglie di Giambattista Tiepolo e sorella di Antonio e Francesco Guardi.

Nelle quattro piccole vetrine poste lungo le pareti sono esposte porcellane della collezione Nani Mocenigo. Degno di nota è il servizio da caffè, tè e cioccolata con il decoro a rocce e uccelli in oro su fondo blu della manifattura di Meissen.